giovedì 10 gennaio 2008

La genesi del Male



Dopo gli ottimi La casa dei mille corpi e The Devil’s Rejects (mi rifiuto di tradurne il titolo in La casa del diavolo), opere tanto allucinate quanto citazioniste, con Halloween Rob Zombie si è lanciato in un progetto decisamente più ambizioso: lungi dal cimentarsi in un semplice remake del capolavoro carpenteriano (impresa che sarebbe stata fallimentare in partenza), il visionario regista americano firma regia e sceneggiatura di un film che scava nel torbido (e mai indagato) passato di Michael Myers, riuscendo nel difficile compito di fornire un background “umano” e coerente a una delle più famose (e bistrattate) incarnazioni del Male del cinema horror contemporaneo. Operazione a tratti imperfetta, ma decisamente riuscita. La prima parte del film è effettivamente la migliore: complice l’azzeccatissima scelta dell’attore che interpreta il Myers bambino e un’ottima resa cinematografica degli eventi e delle situazioni che hanno determinato la genesi del “mostro”, la prima mezzora del film è pressoché impeccabile e trascina lo spettatore in un vortice di violenza domestica che incide progressivamente e spietatamente nella tormentata psiche del giovane pazzoide. Michael Myers è finalmente nato. Affrontare la seconda parte della narrazione, che si intreccia inevitabilmente con quella del film originale, era compito senza dubbio più arduo. Nonostante qualche evidente “buco” nella sceneggiatura (su tutti l’inspiegabile riconoscimento della sorella, che conferisce a Myers un’aura di “sovrannaturale” che mal si addice alla dimensione più umana e terrena che Zombie ha voluto conferire al personaggio) e qualche passaggio poco chiaro (lo sceriffo dice di aver “omesso” la presenza della bimba dal rapporto, cosa assai poco credibile; Myers che spezza le catene non si sa bene come), l’operazione riesce: in questa fase il film segue i dettami dello slasher/horror più classico e, complice l’ispiratissimo occhio del regista (alcune scene, come la cella tappezzata di maschere o l’efferatezza di alcuni omicidi, sono ottime) scorre liscio (e disturbante) fino al crudissimo finale, a mio avviso uno dei momenti migliori di tutto il film.
Imperfetto? Sì, ma coi controcazzi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella rece Re Ratto

Tra l'altro ho letto in giro che rispetto all' originale qui da noi son stati censurati 10 min tra cui la scena di uno stupro... ah pero'

inoltre dicono che ci sia un errore grave ovvero il fatto che siamo negli anni 80 tipo, e il dottor Cooper(?) ad un certo punto tira fuori un cellulare...

la cazza' ta

Re Ratto ha detto...

Ma no dai, non ricordo, se è vero vergognaaaaaaaa

Anonimo ha detto...

pesante... però è anche vero che non si nota