Di fronte a un riconoscimento sociale fondato su appuntamenti mondani, eventi radical chic, aperitivi e serate alternative (ma non troppo), il ratto contemporaneo rivendica l’autonomia e l’indipendenza della sua tana, luogo di raccoglimento e isolamento dal mondo esterno nel quale potersi dedicare alle sue attività peculiari: rosicchiare e consumare. Rosicchiare cibo di ogni sorta, in qualunque momento della giornata, e consumare oggetti di intrattenimento culturale e non.
Il ratto si confonde nel suo habitat, lo modella a sua immagine e somiglianza, si crea un ambiente che sia specchio dei suoi desideri e della sua estraneità. All’interno della tana il ratto è animale solitario, e tuttavia necessita di stabilire relazioni con gli altri roditori metropolitani, di appartenere a un branco di esseri a lui affini che ne condividano interessi e filosofia di vita.
La Tana del Ratto diventa così luogo di scambio di opinioni e di rielaborazione di ciò che il roditore ha rosicchiato e consumato durante la giornata (e la notte): libri, musica, film, videogiochi e in generale tutto ciò che gli permette di dedicarsi all’attività che lo contraddistingue e lo gratifica più di ogni altra cosa: una totale, solitaria e appagante rattizzazione.