venerdì 27 luglio 2007
La casa dalle finestre che ridono (Pupi Avati)
Dopo essere stato scherzato dal buon Kaki per essermi spudoratamente abbioccato mentre lo guardavamo, ieri sera ho deciso di lavare tale onta e me lo sono (ri)visto.
Sono un po' perplesso... qualche sequenza decisamente azzeccata, atmosfera inquietante (per chi non lo avesse visto è ambientato in un paesello della pianura padana popolato da personaggi a dir poco grotteschi), ma non mi ha convinto del tutto. La recitazione del protagonista è pessima e la storia un po' stiracchiata. Però gli ultimi dieci minuti sono una figata.
Consigliato a chi cerca un horror dallo stile molto particolare e che prenda le distanze dalle solite pellicole "dark" (qui è il sole a farla da padrone).
Considerato che è stato realizzato in poco più di un mese e con un budget ridicolo il risultato è comunque più che apprezzabile.
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6 commenti:
c'è figa?
sì, ma con dei mutandoni fantozziani anni '70 che farebbero inorridire anche uno che non scopa da dieci anni
I dipinti sono angosciosi come poche cose...
Non sono arteriosclerotico, a volte sembra che non posti il commento e invece...
Non metto in dubbio che gli ultimi 10 minuti siano una figata, ma non posso confermare perché è esattamente a quel punto che mi sono abbioccata...
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