giovedì 17 febbraio 2011

The Troll Hunter (Trolljegeren): la rat-censione

Trolljegeren
Anno: 2010
Regia e sceneggiatura: André Øvredal
Paese: Norvegia


Tre studenti dell’Università di Volda si mettono sulle tracce di Hans, un bracconiere sospettato di avere ucciso degli orsi senza il necessario permesso. Nonostante i reiterati rifiuti del cacciatore di farsi intervistare, i giovani non demordono e pedinano Hans durante una battuta di caccia notturna in una foresta. Ciò che scoprono va al di là di ogni immaginazione: le prede di Hans non sono orsi. Sono giganteschi troll. Già: i troll esistono davvero e il governo norvegese li tiene rinchiusi all’interno di riserve naturali disseminate per tutto il Paese. Ora però, in seguito a un'epidemia di rabbia, i troll hanno iniziato a sconfinare, causando non pochi problemi all’ignara popolazione e altrettanti imbarazzi alla TSS (Troll Security Service), che cerca disperatamente di camuffarne gli ingenti danni sotto le spoglie di disastri naturali o incursioni di orsi particolarmente molesti e affamati. L’unico modo per fermare i troll è ucciderli. L’unico modo per ucciderli è pietrificarli o farli esplodere. L’unico modo per pietrificarli o farli esplodere è sfruttare l’unico loro punto debole: l’estrema sensibilità alla luce solare. Armato di potentissime lampade a raggi ultravioletti, Hans e la sua improvvisata ciurma partono alla caccia dei troll impazziti...

Come avrete intuito, il segreto per apprezzare Trolljegeren è non prenderlo troppo sul serio: non aspettatevi agghiaccianti scene da infarto, arti mozzati o sbudellamenti con gran profusione di liquidi corporei.
Lo spirito di questo bizzarro mockumentary in salsa norvegese è altro: pur con un’impostazione di fondo seriosa, che fa il verso ai più blasonati esponenti del genere, la caccia al troll in presa diretta di Hans e dei tre studentelli non risparmia risvolti quasi comici. Tragicomico? Semiserio? Sinceramente non saprei proprio come incasellare un film del genere. Facciamo così: non incaselliamolo affatto. Prendiamolo per quello che è. Ecco, se affrontato con questo spirito Trolljegeren saprà regalarvi 90 minuti di onesto intrattenimento che, pur poggiando su una sceneggiatura non proprio solida e inattaccabile, può anche contare su qualche asso nella manica.
La realizzazione tecnica, innanzitutto. Per essere un film a “basso” budget (si parla se non sbaglio di un paio di milioni di dollari o giù di lì) gli effetti speciali sono sorprendenti. E qui non si parla di mostrare/non mostrare o di semitenebre perenni, tutt’altro: i troll sono quasi sempre inquadrati in primissimo piano e a tutta figura, anche in piena luce. Ovvio, non pensate di trovarvi di fronte alle armate di Mordor, ma vi assicuro che, considerati i mezzi a disposizione, siamo di fronte a un piccolo miracolo tecnico.
Notevoli anche certi scenari, ma immagino non sia particolarmente difficile imbattersi in paesaggi suggestivi lungo i fiordi o nel gelido e selvaggio entroterra norvegese.
Di contro, oltre ad alcune palesi ingenuità nella sceneggiatura, la recitazione degli attori è ai minimi termini, peccato tutto sommato veniale in un film che scimmiotta un documentario amatoriale.
E insomma, ripeto, prendete Trolljegeren per quello che è: intrattenimento non sofisticato ma nemmeno banale, leggero ma non per forza scontato. Accompagnatelo con birra e pop corn e saprà ricompensarvi con una piacevole serata di caccia grossa. Molto grossa. 


lunedì 14 febbraio 2011

Due eBook is megl' che uan

Breve segnalazione dal pianeta eBook: per festeggiare l'apertura del proprio store digitale, Minimum Fax (una delle poche case editrici di un certo spessore a non essersi piegata al giogo del DRM) regalerà una copia di Crazy Friend. Io e Philip Dick, raccolta di racconti e saggi firmati da Jonathan Lethem, a tutti coloro che acquisteranno un eBook entro domenica 20 febbraio.

Nonostante la relativa esiguità in termini numerici, il catalogo digitale della casa editrice romana annovera tra le sue fila qualche cult come Una cosa divertente che non farò mai più (€ 9,90) di David Foster Wallace, Il grande Gatsby di Francis S. Fitzgerald (€ 5,90) e, rimanendo entro i confini nostrani, Lo spazio sfinito di Tommaso Pincio (€ 8,90). Per tenere fede al mio impegno di leggere più narrativa italiana ho optato per quest’ultimo, che fa già bella mostra di sé nel mio reader insieme al libro di Lethem.

Nel clima di pressapochismo e malcelato boicottaggio che contraddistingue i primi, traballanti passi dell'editoria nostrana nella transizione al digitale fa piacere incappare in iniziative come questa: perché non approfittarne? 

giovedì 10 febbraio 2011

Il Re Ratto a Ebook Lab Italia

A quanto pare la mia richiesta di accredito a Ebook Lab Italia è andata a buon fine: venerdì 3 marzo andrò quindi a Rimini per partecipare alla seconda giornata di incontri dedicati al magico mondo del libro digitale, un mondo dove la gente lancia papere e palloni e niente è come sembra.

Il programma è assai ricco e variegato. I primi due incontri della mattinata saranno dedicati ai modelli di business per quotidiani e periodici digitali e per la scolastica: particolarmente degno di nota il secondo, tenuto da Sanford Forte, direttore di Flat World Knowledge, società che si occupa di creare un catalogo online di libri di testo curati da insegnanti autorevoli e qualificati, in costante aggiornamento e diffusi gratuitamente online su licenza Creative Commons. Un progetto decisamente ambizioso.

Dopo il coffee break, ecco il piatto forte della giornata: Libroshima: cronache del dopo eBook, conferenza tenuta dal Duca Carraronan in persona! La domanda che ci poniamo tutti è: indosserà il suo famigerato Pickelhaube? A quanto si dice no, ma la speranza è l’ultima a morire. Vi aggiornerò in tempo reale, con tanto di immagini in presa diretta.

Nel resto della mattinata ci si addentrerà nella "fisicità" del prodotto eBook, con due conferenze dedicate al carattere tipografico tra tradizione e rivoluzione digitale e a layout e gestalt del libro elettronico. Capite? Gestalt, mica pugnette!

Campari e vino bianco,
uno dei miei aperitivi preferiti
Alle 13.40 seguirò con molto interesse l'intervento di Maria Cecilia Averame di Quintadicopertina, neonata casa editrice digitale che si è già ritagliata la sua piccola fetta di mercato, che parlerà appunto di Prospettive per e-publishers indipendenti.

Seguiranno conferenze e workshop sui temi più disparati, dalle nuove possibilità offerte dallo standard ePub 3 ai device prossimi venturi, fino all’attesissimo e immancabile aperitivo di fine giornata.

Insomma, gli spunti non mancheranno di certo: le possibilità offerte dall’ebook mi affascinano e incuriosiscono, spero che il convegno si riveli un’opportunità di reale e costruttivo approfondimento. Le premesse e promesse sono più che buone, vedremo se saranno mantenute: a risentirci su queste pagine per un approfondito resoconto della giornata.

lunedì 7 febbraio 2011

Il ratto si è rattizzato

Lasciate che i ratti vengano a me!
Eh sì, lo sapete come va, periodicamente mi rintano e da queste parti non succede granché.
Non è che non abbia rosicchiato niente eh, anzi.
Mi sono sparato ben tre film candidati all'Oscar: con Toy Story 3 e Inception, visti tempo fa, siamo a cinque su boh, otto? Ecco, so che mi manca quello dei Coen. E Black Swan e, se non erro, The Social Network.
Vedrò sicuramente True Grit, anche se è un remake, e sapete come la penso a riguardo. Ma, che diamine, i Coen sono sempre i Coen.
Ma torniamo ai tre.

127 Hours ha un problema di fondo: è Boyleano dalla prima all'ultima inquadratura, troppo patinato e sopra le righe per lasciare qualcosa allo spettatore. Beninteso, buon film eh, avercene così: ma insomma, oltre a ciò che si vede c'è poco. E poi c'è una scena che mi ha dato il voltastomaco: considerati gli ettolitri di sangue e le tonnellate di budella che mi sono sorbito in questi anni, beh, chi l'avrebbe detto? Comunque guardatelo eh, quantomeno per vedere come un regista capace riesca ad avvincere lo spettatore ambientando un'ora e mezza di film in una sola, microscopica location. Vero senor Cortés?
Winter's Bone è meraviglioso. Davvero, non c'è una cosa, una sola, che non funzioni. Siamo agli antipodi rispetto al film di Boyle: qui tutto è sussurrato, profondo, viscerale. Come direbbe il buon Elvezio (qui la sua recensione, abbondante ed esaustiva come sempre): perturbante. Non credo avrà grande fortuna al botteghino, a meno che non vinca la statuetta. Shame on you se vi lascerete sfuggire uno dei migliori film degli ultimi anni.
The King's Speech sta nel mezzo. Un mezzo very english. Misurato ed elegante, ma non per questo superficiale e scontato, il film di Tom Hooper (al suo secondo lungometraggio dopo l'ottimo The Damned United) si gioca tutto sull'interpretazione di un Colin Firth in stato di grazia. E' il classico film da Oscar, nell'accezione più positiva del termine.

Nelle ultime due settimane ho letto poco e male.
Ho attaccato e mollato subito 1977 di Peace: semplicemente, non era il suo momento. E' lì che aspetta.
Ho finalmente affrontato Leiber con Nostra signora delle tenebre. Sì, mi è piaciuto. Lo ammetto, mi ha un po' deluso: visto il consenso unanime (anzi, l'entusiastica riverenza) che riscuote tra gli aficionados, beh, mi sarei aspettato qualcosina di più. Forse è troppo raffinato e intellettuale per i miei rozzi gusti da ratto.
Sto leggendo Mentre morivo, ma lo sto facendo nel modo, anzi, nei tempi sbagliati: la sera a letto. E io la sera a letto sono capace di abbioccarmi in 5 minuti netti. Pessima scelta davvero: il romanzo di Faulkner merita ben altra attenzione. Quindi sì, nel weekend mi metto in poltrona e lo ricomincio da capo.

Ho in programma un aggiornamento del vecchio post Ok, il prezzo è giusto?, per fare il punto sulla (desolante) situazione del mercato dell'eBook in Italia. Come vi sarete accorti, l'offerta inizia a essere accettabile in termini numerici, ma il prezzo medio degli eBook è oscenamente alto e la concorrenza tra gli store è al momento pura utopia.
Insomma, c'è poco da stare allegri, anche se siamo solo agli inizi e la situazione non potrà che migliorare. Qualcosina di interessante c'è già.
Spero di riuscire ad andare a Rimini per Ebook Lab Italia, almeno per un giorno: venerdì 4 interverrà anche il Duca!

Vi sarete accorti che la Tana ha cambiato faccia. Non so se mi piace, né se resterà così a lungo. Che ve ne pare?

Ah, quasi dimenticavo: pare che domenica pioverà. Non smetterà più: loro stanno arrivando...

giovedì 3 febbraio 2011