mercoledì 14 luglio 2010

Editoria digitale: a che punto siamo

Domani 15 luglio, alle ore 19 in punto, non un secondo prima, non un secondo dopo, aprirà ufficialmente i battenti l'ebook store di Bookrepublic.
Al di là della scelta di festeggiare la nascita della neonata piattaforma con un “Watermelon Party”, ennesima occasione mondana tutta milanese il cui unico scopo è quello di bere a sbafo e parlarsi addosso, l'evento riveste comunque una discreta importanza nel desolato (deserto) panorama dell'editoria digitale italiana.
Se non si può considerarlo il momento zero dell'ebook in Italia (alcune piccole, ma interessanti realtà sono già sorte in questi mesi: si veda, per esempio, il singolare esperimento ipertestuale di Quintadicopertina, segnalato qualche giorno fa, tra gli altri, anche da fratello abo su MondoBalordo), trattasi comunque dell'ingresso “ufficiale” dell'editoria che conta (ma, mi raccomando, rigorosamente indipendente!) nel magico mondo dell'ebook.

Cos'è Bookrepublic? Sostanzialmente, da una parte un fornitore di servizi editoriali (conversione in ebook del patrimonio libresco degli editori aderenti al progetto), dall'altra una piattaforma di vendita: il primo, vero ebook store italiano di una certa importanza (non me ne vogliano ibs, il cui "ebook store" è ancora in fase ampiamente embrionale, Simplicissimus Book Farm, i cui unici clienti degni di nota sono, a oggi, Giunti e De Agostini, e i piccolissimi editori che smazzano in prima persona i libri digitali tramite il loro sito).

Chi sono gli editori aderenti al progetto? In ordine alfabetico: Edizioni Ambiente – Verdenero, Armando Editore, Blu Edizioni, Codice Edizioni, Edizioni E/O, Giuntina, Hacca Edizioni, Il Leone Verde, Il Maestrale, Il Saggiatore, Instar, Iperborea, ISBN Edizioni, Las Vegas, La Nuova Frontiera, MammeOnline, marcosymarcos, MinimumFax, Morellini, Nottetempo, Nutrimenti, Raffaello Cortina Editore, Selene Edizioni, Voland.

Cosa venderà in soldoni Bookrepublic? Ebook in formato epub. A quanto pare (ne sapremo di più domani alle ore 19 in punto) privi di DRM, ma “protetti” da watermarking.

Cos'è il watermarking, altrimenti conosciuto come “soft DRM”?
Cito wikipedia:
Il termine inglese watermarking si riferisce all'inclusione di informazioni all'interno di un file multimediale o di altro genere, che può essere successivamente rilevato o estratto per trarre informazioni sulla sua origine e provenienza. Per mezzo del watermark il documento è ancora accessibile, ma contrassegnato in modo permanente.
Ecco la parte che ci interessa più da vicino:
La tecnica del watermarking digitale può venire utilizzata con diversi scopi: rendere manifesto a tutti gli utenti chi sia il legittimo proprietario del documento (nel caso in cui il marchio sia visibile); dimostrare l'originalità di un documento non contraffatto; evitare la distribuzione di copie non autorizzate (come, non ne ho idea); marcare alcune caratteristiche specifiche del documento oppure segnare il percorso di vendita del documento, utilizzando un marchio differente per ciascun acquirente.

Vediamo come si pronuncia la stessa Bookrepublic a riguardo:

In che cosa consiste il servizio di personalizzazione dei file?
Bookrepublic permette all’editore di personalizzare i libri digitali attraverso l’inserimento di un codice identificativo univoco – chiamato Watermarking – attraverso il quale si garantisce il controllo sulla vita di ogni singolo ebook generato di volta in volta al momento dell’acquisto da parte del lettore.

Che cos’è il watermarking?
Il watermarking è un codice di transazione univoco, che permette di risalire all’acquirente del libro attraverso l’inserimento nello stesso di alcune sue informazioni personali (per esempio mail, nome, cognome). Il termine significa “filigrana” e il concetto è sostanzialmente lo stesso.

Quali vantaggi offre il watermarking sul controllo della diffusione del libro digitale?
Il vantaggio del watermarking è dato dalla sua natura “sociale”: a differenza dei più comuni sistemi di protezione del contenuto (DRM) che agiscono limitando il lettore nell’utilizzo del file, il watermarking scoraggia la diffusione illecita del file perché contiene anche informazioni personali sull’acquirente.

Quali sono gli strumenti a disposizione per il controllo e la supervisione della diffusione dei libri digitali?
Bookrepublic mette a disposizione dell’editore strumenti di gestione diretta per monitorare la diffusione del libro digitale in rete. Gli offre la possibilità di ottenere informazioni sulla vita del libro (come per esempio rendiconti e statistiche) e di avere maggiore trasparenza sulla diffusione dei file, generati su richiesta al momento dell’acquisto da parte del lettore.


In sostanza, insomma, trattasi dell'inclusione nell'ebook di una paginetta che riporterà la dicitura “Questo libro è di proprietà del signor Gambadilegno, residente in Viale dei Pirati numero 666, indirizzo email: sonounosporcoladro@mulo.tor”: dati, immagino, forniti dall'utente in fase di registrazione allo store.

In questo modo, se il famigerato bandito Gambadilegno oserà condividere il suo ebook tramite p2p, tutti i pirati senza scrupolo sapranno che è lui, ma proprio lui, il deprecabile spacciatore di intrattenimento digitale!
La questione relativa al controllo della diffusione dell'ebook da parte dell'editore mi è meno chiara, ma fortunatamente non dovremo aspettare molto per sviscerarne i segreti.
E, soprattutto, per sapere finalmente quanti euro dovremo sborsare per un archivio zip di pochi kilobytes.

Sull'argomento Simplicissimus Book Farm, e relativa piattaforma Stealth per la distribuzione degli ebook, sono molto meno ferrato: vi rimando pertanto al loro sito ufficiale, sul quale potrete farvi un'idea dei servizi che offrono agli editori da una parte e ai lettori dall'altra (per esempio, la vendita diretta dei più diffusi lettori di ebook).

E tutti gli altri? E i “grandi editori” insomma? Arriveranno. Col passo da bradipo che ne contraddistingue la lungimirante politica editoriale, ma arriveranno.
Il loro consorzio? Edigita è il suo nome, e questo è il sito all'avanguardia che ne diffonde il manifesto.
(Piccola ma necessaria precisazione: a differenza di Bookrepublic, edigita non è un ebookstore, ma una semplice piattaforma distributiva, sulla quale gli editori caricheranno il prodotto finale e dalla quale le varie e-librerie attingeranno per riempire i loro e-scaffali).
Il loro credo? DRM o morte!
La loro politica? Mantenere artificialmente alto il prezzo dell'ebook (col benestare/diktat degli autori ovviamente, spesso e volentieri molto più avidi dell'editore stesso) per rallentarne il più possibile la diffusione. Perché, come ammette lo stesso Stefano Mauri, presidente di GeMS, «una quota del 10% di digitale manda in crisi il libro di carta a causa dei costi fissi di quest'ultimo».
Insomma, come diceva il Duca Carraronan su Baionette Librarie qualche tempo fa (o almeno credo: in caso contrario, sono pronto a pagare dazio al Duca in persona), nel prezzo dell'ebook sarà compreso anche il costo del mantenimento della sua controparte cartacea.
Isn't it ironic?

Poi, ovviamente, c'è Mondadori.
Ma a quella, come sempre, piace scorazzare in contegnosa solitudine nei verdi pascoli di Segrate.

23 commenti:

Elvezio Sciallis ha detto...

Interessante, grazie.

Questa cosa del watermark mi lascia perplesso.
E se, dopo aver letto il mio e-book, volessi cederlo di seconda mano a un altro che mi paga, chessò, metà del prezzo di copertina?

C'è un sistema per cancellare il mio wm e metterci il suo?
E se volessi regalare il libro?

Insomma, da un lato sono perplesso ma sono anche molto contento che, bene o male, nella lenta Italia alla fine ci si stia muovendo (forze anche più velocemente delle mie previsioni pessimistiche...)

Re Ratto ha detto...

Ciao Elv, grazie per aver sollevato la questione, che è senza dubbio una delle zone morte più interessanti del mercato dell’ebook.
Per rispondere alla tua domanda, no, non è possibile rimpiazzare il watermark con un altro “intitolato” a un’alra persona. Il file da te acquistato riporterà per sempre la dicitura “Elvezio Sciallis”. Dico per sempre, anche se ovviamente non è vero, visto che, così come il watermark viene impresso nell’epub, esisterà anche un modo per cancellarlo.
Con Adobe si sfiora il ridicolo. Ecco come funzionano i suoi DRM.
Re ratto acquista un ebook protetto dai DRM di Adobe, i cosiddetti “Hard DRM”. A Re Ratto non viene rilasciato un epub, bensì una sorta di file-collegamento che, una volta lanciato tramite il software Adobe Digital Editions (e solo tramite quel software), si collega coi server di Adobe e “attiva" il file epub e 6 licenze a esso riconducibili (i famigerati “6 dispositivi” sui quali è possibile trasferire l’ebook). A questo punto Re Ratto avrà il suo bell’epub nella libreria di ADE, epub da cui è già stata scalata una delle 6 licenze legalmente in suo possesso. Per trasferire il file sul suo reader, Re Ratto dovrà obbligatoriamente passare tramite ADE, sincronizzando i contenuti (come succede per intenderci con gli mp3 acquistati da iTunes Store).
Cosa succede se Re Ratto, una volta finito il romanzo, volesse prestarlo/regalarlo a Elvezio?
Re Ratto non può passargli semplicemente il file epub, perché non verrebbe letto dal lettore di Elvezio. Re Ratto dovrà dare a Elvezio le sue credenziali personali con le quali si è registrato su ADE. A quel punto Elvezio dovrà installare ADE, loggarsi con nome utente e password di Re Ratto, “scaricare” una nuova licenza di utilizzo e sincronizzare il suo ereader col programma, così che Adobe possa scalare una licenza dalle 6 a disposizione di Re Ratto.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Facciamo a chi ride più forte?

Geek ha detto...

Domanda. Da domani posso quindi acquistare libri per ipad su bookrepublic?

Geek ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Re Ratto ha detto...

Sì, dal momento che gli ebook in vendita su Bookrepublic non saranno incatenati dai DRM di Adobe, sarà possibile trasferirli su iBooks passando da iTunes.
Al contrario, tutti gli ebook protetti da DRM di Adobe non saranno leggibili sui dispositivi Apple.

abo ha detto...

Il watermark è già in uso sugli album promozionali per la stampa di molte etichette discografiche, e a me sembra un discreto compromesso.
Limita l'espansione indiscriminata del file su p2p, però non vieta che io compri un ebook e lo passi a un mio amico, purché questo non lo renda pubblico (altrimenti vengono a pizzicare me).
Permette la condivisione di file tra persone che si conoscono, ma impedisce la pirateria su vasta scala. Ci può stare, a mio avviso.

Il DRM invece è quanto di più cervellotico e retrò si potesse progettare.

Re Ratto ha detto...

Sono d'accordo con te abo.
Al di là delle battute su Gambadilegno e i 40 ladroni, anch'io credo che il watermark sia un compromesso accettabile. Al contrario, ritengo i DRM una pratica medievale e controproducente, oltre che fortemente limitativa dei diritti del consumatore.
La questione dell'usato è una gigantesca falla nel sistema del mercato dei contenuti digitali, falla che prima o poi andrà chiusa: così come ho il diritto di rivendere un qualsiasi oggetto da me acquistato, per esempio un libro su eBay, al Libraccio ecc., lo è anche rivendere un file da me legalmente posseduto. Si tratta di un basilare diritto del consumatore.
A tal proposito segnalo la (provocatoria?) proposta buttata lì da Lenix, società americana che opera nel settore dell’informazione digitale, che ha osato dichiarare di voler lanciare Unloader, una piattaforma che consente agli utenti di “rivendere” i contenuti digitali (ovvero le licenze a essi collegati) regolarmente acquistati.
Gli editori, of corse, non l’hanno presa affatto bene: per esempio, come riporta Libri digitali in questo articolo, "Bear Mountain Books, piccolo editore indipendente, appare decisamente contrario all’iniziativa adducendo che non ci sono basi legali a supporto del meccanismo di rivendibilità dei file digitali e che quindi tale atto si configura solo come pirateria informatica".

Elvezio Sciallis ha detto...

Abo mi ha convinto.
Anche se rimangono comunque dei problemi. Per esempio>: ok, il prestito ad amici fidati, ma io molti miei libri cartacei li ho letti e rivenduti a Libraccio o a privati vari, mi piacerebbe poter fare la stessa cosa anche con quelli elettronici: se li pago, potrò poi rivenderli?
Per ora no, perché se lo sconosciuto cui li rivendo poi fa il furbino ci vado di mezzo io...

Ma, sia chiaro, scrivo queste cose solo per amor della discussione, sono sicuro che usciranno fuori norme e regole fra un po' di tempo...

Re Ratto ha detto...

Mi correggo: la piattaforma per la vendita dei file "usati" si chiama UNLODER.
Questo il sito ufficiale:
http://www.lexink.com/Unloder/
A quanto pare, nelle intenzioni di Lexink il software dovrebbe integrarsi in qualche modo con le nostre librerie digitali, permettendoci di rivendere i nostri file "usati" guadagnando crediti rispendibili in altri contenuti.
Sinceramente mi sembra una cosa abbastanza complessa, che necessiterebbe di accordi specifici con i detentori dei DRM (Adobe, Apple...), che si sa, non sono soggetti esattamente malleabili...
In ogni caso è un progetto da tenere d'occhio.

abo ha detto...

La compravendita dell'usato in effetti resta scoperta.
Diciamo che se non fosse possibile, questa sarebbe una ragione in più per tenere bassi i prezzi.
Diciamo che se un cartaceo costa 10, adesso te lo rivendi e ci ricavi circa 3. Leggerlo quindi ti è costato 7.
Se l'ebook costerà 5, pur senza la possibilità di rivenderlo le nostre tasche ci avranno comunque risparmiato qualcosa.
Se invece l'ebook viene messo in vendita a 8 e non posso rivenderlo, allora il sistema scricchiola.

Ecco perché sono curiosissimo di vedere i prezzi su Bookrepublic. Finora l'unico esempio concreto è quello di ISBN, che se non sbaglio vende ebook a circa il 50% del prezzo dei cartacei. Qualcosa mi dice però che non sarà così per tutti gli editori.

abo ha detto...

Ecco, abbiamo scritto in contemporanea.

Re Ratto ha detto...

Riguardo alla questione prezzi, fra pochi minuti sapremo, per lo meno sul fronte Bookrepublic.
Per quanto mi riguarda non sono per niente fiducioso, anzi.
Il 50% è utopia: nella maggior parte dei casi il problema è a monte, è l'autore stesso a opporsi a uno "sconto" di questo tipo.
Se ci aggiungiamo tutte le resistenze che stanno valle...

abo ha detto...

Eccoci, dunque: ISBN mi sembra mantenga i prezzi che aveva nel suo store personale.
L'ultimo di Lethem costa 9,99 invece dei 17 del cartaceo.
Anche quelli MinimumFax mi sembra si attestino a circa il 50%del prezzo del cartaceo. Non male, tutto sommato.

Per ora c'è poco, com'è ovvio che sia, vedremo quanto in fretta si amplierà il catalogo.

Re Ratto ha detto...

Primissime impressioni a caldo:
- I prezzi sembrano in effetti interessanti. Però, vi prego, basta coi ,99. Qualcuno abbia il coraggio di scrivere 10, NON SIAMO UN BRANCO DI DEFICIENTI!
- il sito è ridicolo. Non esiste una ricerca per editore, impossibile sfogliare il catalogo, solo tre categorie buttate lì, libri disposti a caso. Capisco il voler uscire a tutti i costi, ma avrebbero potuto sforzarsi un pochino di più.
Un esempio? Noi sappiamo che è possibile acquistare Chronic City di Lethem. Peccato che non sia reperibile sul sito se non digitando nome autore o titolo nella casella di ricerca.

Re Ratto ha detto...

Una precisazione importante: con "prezzi interessanti" non intendevo dire "prezzi buoni", ma "vista l'aria che tira, temevo peggio".
Per quanto mi riguarda, il 50% rispetto al prezzo di copertina del cartaceo è il minimo accettabile. Ma proprio il minimo.
Oltre tale soglia sarebbe più corretto parlare di furto.

Anonimo ha detto...

Il formato EPUB non è altro che un file zip a cui è stata cambiata l'estensione. Il testo è contenuto in uno o più file XHTML formattati tramite fogli di stile. In una cartella vi sono le immagini che compongono il libro (copertina, eventuali foto, disegni, ecc.).
Non dovrebbe essere troppo difficile decomprimere il file e procedere manualmente alla rimozione o modifica dei dati personali inseriti.
Quindi si ricomprime il tutto ed il gioco è fatto.

untempofreddo

Re Ratto ha detto...

@untempofreddo: sì, credo anch'io che non sia un'operazione complicata per chi è minimamente alfabetizzato sull'argomento.
Uno di questi giorni mi procuro un epub con watermarking e ci smanetto un pochino.

Re Ratto ha detto...

Argomento prezzi: ho scelto 6 titoli a caso per altrettanti editori, anch'essi scelti casualmente. Per ogni titolo ho confrontato il prezzo dell'ebook con quello della sua controparte cartacea, calcolando la percentuale di risparmio per il lettore.
Ecco i risultati:

il Saggiatore
Jonathan Lethem, Chronic City
Cartaceo: 17
ebook: 9,90 = -42%

Iperborea
Jonathan Harstad, Che ne è stato di te Buzz Aldrin?
Cartaceo: 16,50
ebook: 9,90 = -40%

Verdenero/Edizioni ambiente
Stefania Divertito, Amianto. Storia di un serial killer
Cartaceo: 14
ebook: 11,50 = -18% (!!!)

Minimum Fax
Bruno Ballardini, Gesù lava più bianco. Ovvero come la chiesa inventò il marketing
Cartaceo: 10
ebook: 4,90 = -51%

Il Maestrale
Salvatore Niffoi, L'ultimo inverno
Cartaceo: 10
ebook: 5 = -50%

Voland
Amelie Nothomb, Acido solforico
Cartaceo: 13
ebook: 6,50 = -50%

Al primo posto della classifica dei più "virtuosi" si piazza dunque Minimum Fax, con uno "sconto" del 51%, seguita da Il Maestrale e Voland, appaiate con un 50%.
Saggiatore e Iperborea, che propongono uno "sconto" che si aggira intorno al 40%, si beccano una nota sul libretto.
Per Verdenero, che ci propina l'ebook a un prezzo inferiore del 18% rispetto al cartaceo, scatta l'espulsione immediata: vergogna!

Geek ha detto...

Vogliamo i consigli per gli acquitti alla Costanzo (l'ho scritto o l'ho solo pensato?)!! Cosa c'è da leggere assolutamente in formato epub? Dai che tra un po' vado in ferie e voglio avere la scelta sull'ipad!

Re Ratto ha detto...

Al momento il catalogo di Bookrepublic è ridottissimo, praticamente una manciata di titoli.
Non saprei davvero cosa consigliarti, anche perché credo di non aver letto nemmeno uno dei libri che vendono.

Ho sentito parlare molto bene di Chronic City di Lethem, ne ha scritto anche abo su MondoBalordo:
http://mondobalordo.wordpress.com/2010/06/30/chronic-city-di-jonathan-lethem/

Maria invece sta leggendo questo: http://www.bookrepublic.it/book/9788870912579-che-ne-e-stato-di-te-buzz-aldrin/
Ma non mi sembra che ne sia molto entusiasta.

noa ha detto...

Se ti venisse voglia di uscire dalla tana, ti segnalo un appuntamento poco mondano dove al posto degli aperitivi ti sarà possibile rosicchiare attimi di intrattenimento culturale e di libera condivisione. Il pietroso paese medioevale è pieno di pertugi dove rifugiarsi e incontrare altri topi sia di città che di campagna ma, soprattutto, di biblioteca.
http://www.ebookfest.it

Re Ratto ha detto...

Il Ratto è pigrissimo ed esce malvolentieri dalla sua accogliente tana, tuttavia ti ringrazio della segnalazione!
Ma c'è da bere gratis vero? Il Ratto aborre gli aperitivi, ma è anche esperto birrofilo! :-)

noa ha detto...

no birra = no fest! :D