giovedì 5 giugno 2008

Stieg Larsson, Uomini che odiano le donne


Una doverosa premessa: Uomini che odiano le donne, primo capitolo della “Millennium Trilogy”, non è un capolavoro come sbandierato da gran parte della critica specializzata. Ciononostante, l’opera prima di Stieg Larsson, morto subito dopo aver completato la trilogia (cosa che ha indubbiamente contribuito ad alimentarne il successo editoriale), è uno di quei libri che non vorresti finissero mai. Poche volte mi è capitato di divorare la bellezza di 676 pagine come fossero neanche 200: nonostante una leggera tendenza all’abuso dei cliché del genere e qualche forzatura qua e là, quello di Larsson è semplicemente uno splendido romanzo, dotato di una struttura solida e di un ritmo narrativo che, dopo un inizio al rallentatore (necessario per fornire un background solido e credibile ai personaggi, che risultano straordinariamente “tridimensionali”), accelera progressivamente per non fermarsi più fino all’ultima riga. Vi assicuro che, superato le prime 100/150 pagine “introduttive”, è letteralmente impossibile sospendere la lettura. Se volete un paragone, probabilmente un libro cui può essere accostato (con tutta la cautela del caso) è La famiglia Winshaw di Jonathan Coe.
Non mi dilungo sulla trama, è facilmente reperibile su qualsiasi sito specializzato. Fidatevi ciecamente del Re Ratto: se conosco i vostri gusti letterari (e credo di saperne qualcosa), allora Uomini che odiano le donne vi conquisterà.

6 commenti:

Geek ha detto...

dopo Delitto e Castigo gli altri romanzi sembrano tutti scritti da De Carlo, però questo me lo segno

Anonimo ha detto...

beh se mi citi i winshaw...segnato!

Re Ratto ha detto...

Una precisazione: pur essendo il primo capitolo di una trilogia, il libro è perfettamente autoconclusivo. Alcune situazioni sono lasciate ovviamente in sospeso, ma non riguardano la vicenda principale, che si risolve in toto.

Re Ratto ha detto...

Ho citato i Winshaw perché il libro si sviluppa intorno a una potente ed estesa famiglia con molti scheletracci nell'armadio. Al di là di questo, il romanzo di Coe è molto più indirizzato verso una crudele e speitata satira politico-sociale, quello di Larsson è più un giallo "classico".

Re Ratto ha detto...

Pagherei per non aver mai letto Delitto e Castigo e potermelo gustare di nuovo. Ieri sera ho iniziato Duma Key, poi sarà il turno de I fratelli Karamazov.

francesca ha detto...

anche io ho pensato subito alla famiglia winshaw mentre lo leggevo..