Domani 15 luglio, alle ore 19 in punto, non un secondo prima, non un secondo dopo, aprirà ufficialmente i battenti l'ebook store di Bookrepublic.
Al di là della scelta di festeggiare la nascita della neonata piattaforma con un “
Watermelon Party”, ennesima occasione mondana tutta milanese il cui unico scopo è quello di bere a sbafo e parlarsi addosso, l'evento riveste comunque una discreta importanza nel desolato (deserto) panorama dell'editoria digitale italiana.
Se non si può considerarlo il momento zero dell'ebook in Italia (alcune piccole, ma interessanti realtà sono già sorte in questi mesi: si veda, per esempio, il singolare esperimento ipertestuale di
Quintadicopertina, segnalato qualche giorno fa, tra gli altri, anche da fratello abo su
MondoBalordo), trattasi comunque dell'ingresso “ufficiale” dell'editoria che conta (ma, mi raccomando, rigorosamente indipendente!) nel magico mondo dell'ebook.
Cos'è Bookrepublic? Sostanzialmente, da una parte un fornitore di servizi editoriali (conversione in ebook del patrimonio libresco degli editori aderenti al progetto), dall'altra una piattaforma di vendita: il primo, vero ebook store italiano di una certa importanza (non me ne vogliano ibs, il cui "
ebook store" è ancora in fase ampiamente embrionale,
Simplicissimus Book Farm, i cui unici clienti degni di nota sono, a oggi, Giunti e De Agostini, e i piccolissimi editori che smazzano in prima persona i libri digitali tramite il loro sito).
Chi sono gli editori aderenti al progetto? In ordine alfabetico:
Edizioni Ambiente – Verdenero, Armando Editore, Blu Edizioni, Codice Edizioni, Edizioni E/O, Giuntina, Hacca Edizioni, Il Leone Verde, Il Maestrale, Il Saggiatore, Instar, Iperborea, ISBN Edizioni, Las Vegas, La Nuova Frontiera, MammeOnline, marcosymarcos, MinimumFax, Morellini, Nottetempo, Nutrimenti, Raffaello Cortina Editore, Selene Edizioni, Voland.
Cosa venderà in soldoni Bookrepublic?
Ebook in formato epub. A quanto pare (ne sapremo di più domani alle ore 19 in punto) privi di DRM, ma “protetti” da
watermarking.
Cos'è il watermarking, altrimenti conosciuto come “soft DRM”?
Cito wikipedia:
Il termine inglese watermarking si riferisce all'inclusione di informazioni all'interno di un file multimediale o di altro genere, che può essere successivamente rilevato o estratto per trarre informazioni sulla sua origine e provenienza. Per mezzo del watermark il documento è ancora accessibile, ma contrassegnato in modo permanente.
Ecco la parte che ci interessa più da vicino:
La tecnica del watermarking digitale può venire utilizzata con diversi scopi: rendere manifesto a tutti gli utenti chi sia il legittimo proprietario del documento (nel caso in cui il marchio sia visibile); dimostrare l'originalità di un documento non contraffatto; evitare la distribuzione di copie non autorizzate (come, non ne ho idea); marcare alcune caratteristiche specifiche del documento oppure segnare il percorso di vendita del documento, utilizzando un marchio differente per ciascun acquirente.
Vediamo come si pronuncia la stessa Bookrepublic a riguardo:
In che cosa consiste il servizio di personalizzazione dei file?
Bookrepublic permette all’editore di personalizzare i libri digitali attraverso l’inserimento di un codice identificativo univoco – chiamato Watermarking – attraverso il quale si garantisce il controllo sulla vita di ogni singolo ebook generato di volta in volta al momento dell’acquisto da parte del lettore.
Che cos’è il watermarking?
Il watermarking è un codice di transazione univoco, che permette di risalire all’acquirente del libro attraverso l’inserimento nello stesso di alcune sue informazioni personali (per esempio mail, nome, cognome). Il termine significa “filigrana” e il concetto è sostanzialmente lo stesso.
Quali vantaggi offre il watermarking sul controllo della diffusione del libro digitale?
Il vantaggio del watermarking è dato dalla sua natura “sociale”: a differenza dei più comuni sistemi di protezione del contenuto (DRM) che agiscono limitando il lettore nell’utilizzo del file, il watermarking scoraggia la diffusione illecita del file perché contiene anche informazioni personali sull’acquirente.
Quali sono gli strumenti a disposizione per il controllo e la supervisione della diffusione dei libri digitali?
Bookrepublic mette a disposizione dell’editore strumenti di gestione diretta per monitorare la diffusione del libro digitale in rete. Gli offre la possibilità di ottenere informazioni sulla vita del libro (come per esempio rendiconti e statistiche) e di avere maggiore trasparenza sulla diffusione dei file, generati su richiesta al momento dell’acquisto da parte del lettore.
In sostanza, insomma, trattasi dell'inclusione nell'ebook di una paginetta che riporterà la dicitura “Questo libro è di proprietà del signor
Gambadilegno, residente in Viale dei Pirati numero 666, indirizzo email: sonounosporcoladro@mulo.tor”: dati, immagino, forniti dall'utente in fase di registrazione allo store.
In questo modo, se il famigerato bandito Gambadilegno oserà condividere il suo ebook tramite p2p, tutti i pirati senza scrupolo sapranno che è lui, ma proprio lui, il deprecabile spacciatore di intrattenimento digitale!
La questione relativa al controllo della diffusione dell'ebook da parte dell'editore mi è meno chiara, ma fortunatamente non dovremo aspettare molto per sviscerarne i segreti.
E, soprattutto, per sapere finalmente
quanti euro dovremo sborsare per un archivio zip di pochi kilobytes.
Sull'argomento Simplicissimus Book Farm, e relativa piattaforma Stealth per la distribuzione degli ebook, sono molto meno ferrato: vi rimando pertanto al
loro sito ufficiale, sul quale potrete farvi un'idea dei servizi che offrono agli editori da una parte e ai lettori dall'altra (per esempio, la vendita diretta dei più diffusi lettori di ebook).
E tutti gli altri? E i “grandi editori” insomma? Arriveranno. Col passo da bradipo che ne contraddistingue la lungimirante politica editoriale, ma arriveranno.
Il loro consorzio?
Edigita è il suo nome, e
questo è il sito all'avanguardia che ne diffonde il manifesto.
(Piccola ma necessaria precisazione: a differenza di Bookrepublic, edigita non è un ebookstore, ma una semplice piattaforma distributiva, sulla quale gli editori caricheranno il prodotto finale e dalla quale le varie e-librerie attingeranno per riempire i loro e-scaffali).
Il loro credo? DRM o morte!
La loro politica? Mantenere artificialmente alto il prezzo dell'ebook (col benestare/diktat degli autori ovviamente, spesso e volentieri molto più avidi dell'editore stesso) per rallentarne il più possibile la diffusione. Perché, come ammette lo stesso Stefano Mauri, presidente di GeMS,
«una quota del 10% di digitale manda in crisi il libro di carta a causa dei costi fissi di quest'ultimo».
Insomma, come diceva il Duca Carraronan su
Baionette Librarie qualche tempo fa (o almeno credo: in caso contrario, sono pronto a pagare dazio al Duca in persona),
nel prezzo dell'ebook sarà compreso anche il costo del mantenimento della sua controparte cartacea.
Isn't it ironic?
Poi, ovviamente, c'è Mondadori.
Ma a quella, come sempre, piace scorazzare in contegnosa solitudine nei verdi pascoli di Segrate.