giovedì 25 marzo 2010

Come quando fuori piove

Titolo: Heavy Rain
Genere: Azione/avventura
Anno: 2010
Sviluppo: Quantic Dream
Ideazione e regia: David Cage
Sistema: Playstation 3


Ethan Mars guarda fuori dalla finestra, le guance solcate dalle lacrime come pioggia che cola lungo i vetri davanti al suo sguardo offuscato. Suo figlio Sean è lì fuori, da qualche parte. Il Killer dell'Origami ha colpito ancora e, quando la pioggia raggiungerà i 150 mm., per lui sarà troppo tardi: morirà, come suo fratello Jason, investito pochi mesi prima da un’auto, proprio davanti agli occhi di Ethan.
L’auto del detective privato Scott Shelby si ferma di fronte a un palazzo decrepito e cadente, mentre la pioggia si abbatte sul parabrezza e sulle strade, ormai ridotte a una fetida pozzanghera. Il corridoio che guida i suoi passi verso l’appartamento di Lauren, il cui figlio fu rapito e ucciso dal Killer dell'Origami, rispecchia lo squallore della facciata.
La pioggia scroscia incessante sulla testa di Nathan Jayden, agente dell’Fbi impegnato nella caccia al serial killer, mentre muove incerto i suoi passi accanto ai binari della ferrovia, alla ricerca di prove sul luogo dell’ultimo delitto. Come in tutti gli altri casi, il bambino è morto annegato e sul suo corpo sono stati trovati un origami e un'orchidea.
La stessa pioggia che scandisce la notte di Madison Paige mentre si dirige verso un motel, l’unico luogo in cui riesce a prendere sonno. L’articolo sul killer dell’origami per questa notte può aspettare.
Quattro storie, una sola domanda: chi è il Killer dell’Origami?

Qualche rivista del settore ha definito Heavy Rain “l’anello mancante tra il cinema e i videogiochi”. Di sicuro i tentativi di coniugare efficacemente i due medium sono stati molti nel corso degli anni, e in larghissima parte fallimentari: vuoi per gli obiettivi limiti tecnici delle generazioni passate di console, vuoi per una sfrenata corsa al superamento di tali limiti, che ha troppo spesso lasciato in secondo piano ciò che sta sotto la patina di stupore visivo, tali sforzi hanno avuto esiti quantomeno altalenanti.

Non so se Heavy Rain si ponga come anello mancante tra cinema e videogiochi: credo infatti che tale definizione gli vada alquanto stretta. Quel che è certo è che si tratta di un progetto estremamente ambizioso e affascinante. Tecnicamente ineccepibile, l'ultimo parto della mente di David Cage, già padre del chiacchierato Fahrenheit, riveste un'importanza notevole all’interno del panorama videoludico attuale, per molteplici motivi.

Tanto sempice nelle meccaniche di base quanto ininitamente complesso e sfaccettato nelle dinamiche di gioco, Heavy Rain è un’esperienza unica, tanto per il suo essere al di sopra di qualunque sistema valutativo quanto per il suo essere effettivamente unico per ogni videogiocatore. Le scelte che il giocatore, nei panni di Ethan, Scott, Nathan e Madison, compie durante il gioco, dalle azioni più insignificanti alle decisioni pià cruciali, influiscono in modo irrevocabile sullo sviluppo della trama. La sceneggiatura viene così plasmata da ognuno a sceconda dei suoi gusti, delle sue inclinazioni e della sua prontezza decisionale (e di riflessi) in determinate situazioni di gioco. Ogni biforcazione condurrà a un’altra biforcazione e così via, fino a un finale che dipenderà completamente dalle modalità con le quali il giocatore ha affrontato le sfide e gli ostacoli trovati sul suo cammino.

Come già accennato, da un punto di vista strettamente tecnico Heavy Rain è semplicemente sbalorditivo: grafica, sonoro, regia, sceneggiatura… L’apporto fornito da ogni parte al tutto è di livello incredibilmente alto: nonostante qualche inevitabile compromesso (alcune scelte all’interno del gioco sono giocoforza obbligate, pena l’impossibilità di proseguire) e un sistema di controllo del personaggio decisamente infelice (ma il modo in cui gli sviluppatori hanno interpretato il Quick Time Event, cuore del sistema stesso, è un capolavoro nel capolavoro), i Quantic Dream hanno creato qualcosa destinato a modificare profondamente un certo modo di concepire il videogioco più come esperienza onnicomprensiva che come intrattenimento puro. E come tale va giocato e vissuto.

Per quanto mi riguarda, Heavy Rain si colloca senza alcuno sforzo nell’Olimpo dei migliori videogiochi di sempre: se avete una Playstation 3 e non avete intenzione di giocarci siete dei pazzi fuoriosi. Se non ce l’avete, compatela, fatevela prestare, rubatela.

Nessun commento: