mercoledì 20 gennaio 2010

Oscar Fail

Per il secondo anno consecutivo il candidato italiano all'Oscar per il miglior film straniero non passa le selezioni e viene rispedito al mittente. Non che generalmente il premio Oscar abbia pretese di valore artistico, beninteso, dopotutto casi come le 11 statuette vinte da Titanic nel 1998, il premio come miglior film assegnato a The Millionaire nell'ultima edizione o il fatto che un attore del calibro di Al Pacino ne abbia vinta solo una in tutta la sua carriera la dicono lunga. Ma ci sono stati anche esempi di annate più virtuose.
Il secondo fallimento italiano consecutivo invece dovrebbe far riflettere non tanto sulla bontà del nostro cinema, la cui qualità media è oggettivamente al di sotto di ogni scala di valutazione possibile e immaginabile, quanto sui criteri di scelta del film da presentare allo scintillante baraccone yankee. Caso eclatante quello dello scorso anno, quando a un film di grande qualità, ma di scarso appeal internazionale, come Il Divo di Paolo Sorrentno, fu preferito lo pseudo documentario romanzato Gomorra, opera di indubbio impatto sociale, ma di scarsissimo valore cinematografico.
Ques'anno il bocciato è Baaria di Tornatore (che non ho ancora avuto modo di vedere), scelto per rappresentare il nostro cinema a scapito di Fortapasc di Marco Risi, Vincere di Marco Bellocchio, Si può fare di Giulio Manfredonia e Il grande sogno di Michele Placido (e nemmeno questi ho visto).
Di seguito invece la lista dei finalisti: El secreto de Sus Ojos (Argentina), Sansone e Dalila (Australia), The World is Big and Salvation Lurks around the corner (Bulgaria), Un profeta (Francia), Il nastro bianco (Germania), Ajami (Israele), Kelin (Kazakhistan), Winter in Wartime (Olanda) e The Milk of Sorrow (Peru).
Ora, lungi da me il voler discriminare opere che per quanto ne so potrebbero essere dei capolavori assoluti della cinematografia mondiale, ma possibile che il nostro cinema non riesca a competere nemmeno con quello peruviano o kazako?

5 commenti:

Geek ha detto...

Francamente sono un po' sorpreso, avrei giurato sulla nomina di Baaria perchè appunto rispecchia in molti modi il tipico standard da Oscar. Il film in sè ha molti evidenti pregi ma non riesce ad essere, per colpa forse dell'infelice scelta di Tornatore di basarsi su un montaggio "ad aneddoti", quell'opera coesa ed emozionante tipica del filmone all'italiana. Sento a pelle che Haneke avrà la statuetta, il suo Nastro bianco è nella mia wishlist e lui merita in ogni caso un riconoscimento così popolare.

p.s: completamente d'accordo sul fatto che l'anno scorso andasse scelto Il Divo ma non definirei Gomorra di scarsissimo valore cinematografico. Anzi se paragonato in proporizione al valore puramente letterario del seppur preziosissimo testo di Saviano... Garrone in Gomorra è come se avesse attaccato una minicamera ad una mosca e l'avesse lasciata libera di vagare per le Vele di Scampia

Geek ha detto...

Francamente sono un po' sorpreso, avrei giurato sulla nomina di Baaria perchè appunto rispecchia in molti modi il tipico standard da Oscar. Il film in sè ha molti evidenti pregi ma non riesce ad essere, per colpa forse dell'infelice scelta di Tornatore di basarsi su un montaggio "ad aneddoti", quell'opera coesa ed emozionante tipica del filmone all'italiana. Sento a pelle che Haneke avrà la statuetta, il suo Nastro bianco è nella mia wishlist e lui merita in ogni caso un riconoscimento così popolare.

p.s: completamente d'accordo sul fatto che l'anno scorso andasse scelto Il Divo ma non definirei Gomorra di scarsissimo valore cinematografico. Anzi se paragonato in proporizione al valore puramente letterario del seppur preziosissimo testo di Saviano... Garrone in Gomorra è come se avesse attaccato una minicamera ad una mosca e l'avesse lasciata libera di vagare per le Vele di Scampia

Geek ha detto...

p.p.s: fa rosicare a posteriori il fatto che Il Divo, una volta sbarcato in America, sia stato enormemente apprezzato dalla critica, e non solo, tanto da finire nella lista dei 100 migliori film del decennio (insieme alla saga della Meglio Gioventù) stilata dalla Los Angeles Film Critics Association http://www.lafca.net/decade.html

Re Ratto ha detto...

Gomorra è molto frammentario, vuole essere in parte documento di denuncia sociale e in parte film: come documentario però non è abbastanza approfondito (cosa che immagino riesca benissimo al libro da cui è tratto), e come film non riesce a coinvolgere abbastanza. Il risultato sono tre episodi un po' buttati lì, oltretutto di qualità altalenante. Quello con Toni Servillo per esempio non è per niente efficace: forse potrebbe funzionare come racconto/saggio breve, facendo leva su altri elementi (linguaggio, prove documentate, collegamenti con altri episodi), su schermo dice ben poco.
In definitiva il cinema non mi è sembrato il medium adatto.

Geek ha detto...

a me aveva colpito molto la ricostruzione dell'attività malavitosa, dal punto di vista cinematografico stretto le esecuzioni erano girate magnificamente. Anche i dialoghi e i traffici trasudavano squallore e barbarità, sembrava di essere lì a spiare i camorristi. Mi aveva catturato più del libro (lasciato a metà per stanchezza)