Titolo: Avatar
Anno: 2009
Genere: fantascienza/avventura
Regia e sceneggiatura: James Cameron
Cast: Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Stephen Lang
Sono andato a questa proiezione nipponica del chiacchieratissimo Avatar con tutte le migliori intenzioni, lo giuro: cinema avveniristico a Shinjuku, sala gremita, e, soprattutto, quale occasione migliore per sperimentare per la prima volta il 3D! (Ebbene sì, fino a ieri sera non avevo mai testato la "nuova" tecnologia che, nei piani delle major, dovrebbe salvare il cinema da morte certa). Nonostante le deliranti recensioni apparse finora in rete, mi sono veramente sforzato di fare tabula rasa di tutti i preconcetti derivanti dalla mastodontica campagna di marketing preventivo, quasi mai sintomo di qualità, e di giudicare obiettivamente l'ultima, costosissima fatica di James Cameron. Il film che sta battendo ogni record di incassi. Un film che, superata la prima ora di meraviglia e stupore per la straordinaria ricchezza visiva e sonora che stordisce lo spettatore, conferma in pieno tutti i miei timori: tolti occhialetti e assuefattisi ai mirabolanti effetti speciali, ciò che rimane è lo zero assoluto. Colpa di una banalissima sceneggiatura infarcita di luoghi comuni, filosofia new age che più terra terra non si può e dialoghi ai limiti del ridicolo.
Ma procediamo con ordine.
Trama: in un futuro prossimo, gli esseri umani, i cattivi cioè, trovano un giacimento di un preziosissimo minerale sul pianeta Pandora, paradiso incontaminato nelle profondità dello spazio. Peccato che il pianeta sia abitato dai Na'vi, tribù di "selvaggi" dediti al culto della natura e a una religione di stampo panteistico che li lega a doppio filo con una sorta di energia che fluisce in tutte le forme viventi. Loro, ovviamente, sono i buoni. Indovinate un po' dove si trova il tanto agognato giacimento? Bravi, proprio sotto le chiappe dei Na'vi, e più precisamente alla base di un gigantesco albero sacro che costituisce anche la loro casa.
Come sbarazzarsi dei fastidiosi selvaggi? Infiltrandosi tra loro: purtroppo l'atmosfera di Pandora è tossica, e qui entrano in gioco gli Avatar, alter-ego alieni degli esseri umani creati in laboratorio grazie alla fusione del dna delle due razze. Jake Sully, ex marine ora paralitico, è colui che dovrà eseguire la missione, interfacciandosi al suo Avatar e facendo in modo che i Na'vi lo accettino tra loro. Cosa manca? Ah sì, certo: secondo voi, cosa scatterà tra Jake e la bella Na'vi che lo accoglierà nella tribù? Bravi: l'amore! E poi? Ma sì dai, che ci vuole: dopo mezzora di film tutto è già talmente scritto, anzi scolpito nella pietra che si potrebbe abbandonare la sala (i miei due vicini di posto l'hanno fatto) e scrivere per filo e per segno tutta la sceneggiatura del film. Anche perché di colpi di scena qui non c'è traccia.
Effetti visivi: niente da dire, Pandora era più reale della sala in cui ero seduto. Un tripudio di vita, colori e suoni che non si era mai visto, il trionfo della tecnologia più avanzata applicata al cinema (e chi mi conosce sa benissimo quanto tutto ciò mi affascini).
Cast: Sigourney Weaver, l'unica attrice di tutta la troupe in grado di recitare, interpreta una biologa tristemente monodimensionale, di cui non si sa pressoché nulla. Gli altri personaggi sono talmente piatti, mal costruiti e imbottiti di cliché da rasentare il ridicolo. Trionfa a mani basse lo straordinario colonnello dei marine, ottenuto frullando indiscriminatamente tutti gli stereotipi possibili e immaginabili del ruolo: grossissimo, fortissimo e cattivissimo, il suo unico scopo è quello di sterminare i Na'vi deliziando lo spettatore con agghiaccianti bassezze linguistiche del calibro di "Come on, let's bring the pain" & C. Roba che neanche Chuck Norris. A impreziosire il già ricchissimo pout-pourri di espressioni facciali del cast, l'insopportabile Ana Lucia Cortez di Lost. Ma li han scelti apposta o han pescato a random tra gli scarti di Hollywood?
Sonoro: effetti di altissimo livello, in quella foresta tu ci sei. E quando, strisciando lentamente nel sottobosco cercando di non produrre il minimo rumore, sentirai un sinistro fruscio alle tue spalle, stai sicuro che ti volterai di scatto. La colonna sonora invece è un palese plagio di quella del Re Leone Disney, non sto scherzando, è uguale.
Insomma, volendo tirar le somme, diciamo che il film funziona finché non parla di nulla: quando tenta di imbastire due discorsi in croce, crolla miseramente sotto l'enorme peso degli effetti visivi e sonori che, privi di un qualsiasi supporto in grado di sostenerli, sono l'unica cosa che rimane alla fine di una proiezione oltretutto interminabile. Ma io mi chiedo: se non hai proprio nulla da dire e da raccontare, abbi almeno la decenza di limitare a massimo 2 ore la durata del film. Almeno non mi tocca uscire con le piaghe sul naso causate da quei malefici e pesantissimi occhiali.
400 milioni di dollari o giù di lì di investimento: riservarne un paio per pagare uno sceneggiatore decente faceva tanto schifo? Fail.
Una precisazione: il giudizio è volutamente esasperato, ma più che giustificato. Ci sono alcune cose che mi fanno incazzare di brutto (come dice il Kaki: perché un film iperpompato di effetti speciali deve per forza avere una sceneggiatura di merda? Dove sta scritto?), sulle quali non riesco proprio a passare sopra. Allucinante poi che in giro si parli di capolavoro, di film che rilancia il genere semidefunto della fantascienza. Quando associo i termini "fantascienza" e "capolavoro", il primo titolo che mi viene in mente è sempre e solo uno: Blade Runner. Che oltretutto non mi sembra avesse dei fondali di cartone ed effetti speciali fatti col pongo...
Aggiornamento. Cinefile, i cui giudizi rispecchiano spesso e volentieri i miei, ha da poco pubblicato la sua recensione, senza dubbio più posata e meno astiosa di quella del sottoscritto, che ne condivide in ogni caso il succo: "Per essere un film pensato così a lungo – oltre un decennio – Avatar è sorprendentemente poco sorprendente, sotto ogni aspetto. Basato su una sceneggiatura banale, totalmente priva di guizzi e animata da personaggi piatti, il film affida alla sola parte visiva tutto il suo fascino."
15 commenti:
Blade Runner è ispirato ad un'idea geniale di Dick, ti pare facile creare un soggetto del genere?
Ho già espresso il concetto: se vuoi fare un film di fantascienza che sia visto da tutto il pianeta e che batta tutti i record devi creare personaggi riconoscibili e stereotipati nei quali tutti possano trovare qualcuno col quale immedesimarsi e la storia non può avere grandi svolazzi originali. Poi se Cassani, che di solito non ama sbilanciarsi se non quando deve, definisce Avatar un film avventuroso abbastanza divertente e mediamente appassionante allora ci può essere speranza.
Inoltre se dovessi essere d'accordo con la tua esasperata valutazione, dovrei essere seriamente preoccupato del fatto che il 94% (33 su 35 fonte rottentomatoes) delle recensioni pubblicate sulle maggiori testate online americane (per avere un dato statistico certo),e non solo, abbiano promosso a pieni voti la pellicola... boh staremo a vedere, a sti punto la curiosità sale
Nel passaggio dalla carta alla pellicola, in Blade Runner si è stravolta l'ambientazione, si è eliminata la moglie di Deckard, sono scomparsi gli animali androidi di cui parlava anche il titolo, e si è riscritto molto, non ultima una delle frasi più famose della storia del cinema ("Ho visto cose..") che se non erro nel romanzo non c'era.
Insomma, quel che è rimasto dell'idea di Dick è la figura del cacciatore di androidi, e poco più.
Il risultato è a mio parere un gran film, frutto di una sceneggiatura scritta con cognizione di causa.
Su Avatar, il punto è espresso molto chiaramente dalla frase del primo commento: "se vuoi fare un film di fantascienza che sia visto da tutto il pianeta e che batta tutti i record..."
Appunto, se vuoi fare tutto questo, fai una bomba di effetti speciali. Se invece vuoi fare un bel film, che resti nella storia non solo per essere un blockbuster senza pari, magari ti impegni un po' nella scrittura della sceneggiatura.
Sulle recensioni entusiastiche posso dire solo che se sono scritte dagli stessi che incensavano Transformers stiamo messi bene.
Ovviamente Blade Runner è la punta dell'iceberg, la vetta pressoché inarrivabile, ma ci sono tanti livelli intermedi eh, non è che devi per forza passare da Dick a un bambino di 10 anni. Di sceneggiatori bravi ce ne sono un fottio in giro, se sei troppo impegnato con le tue pippe 3d per pensare a uno straccio di trama con un briciolo di profondità, perché scriverla di tuo pugno?
Se l'unico obiettivo di Cameron era battere tutti i record d'incasso, tanto di cappello, bravo, bravissimo, obiettivo raggiunto, assegno incassato e tutti a casa. Ciò non toglie che, alla fine dei giochi, Avatar è un film che non lascia nulla e che, quando uscirà un film con un 3d ancora più straordinario, tutti se ne dimenticheranno. E non capisco perché si debba tentare di spacciarlo per un grande film, quando è un'operazione puramente commerciale.
No anche l'irreprensiblie Cassani incensava giustamente Transformers se è per quello.
"E non capisco perché si debba tentare di spacciarlo per un grande film, quando è un'operazione puramente commerciale." Molto facile. Proprio perchè tantissimi pensano sia un grande film, magari con una trama scontata ma che presenta molti pregi degni di un grande film.
http://www.rottentomatoes.com/m/avatar/?critic=creamcrop
C'è anche un sacco di gente che pensa che Twilight sia un bel romanzo, ciò non toglie che faccia cagare. Non è una questione di gusti personali, semplicemente è scritto da una persona incapace di andare al di là delle più trite banalità.
Transformers è un film obiettivamente pessimo, con una trama ridicola, un gran bel culo, uno straordinario paio di tette e dei dialoghi scritti da Tricky (il mio cane, non il cantante eh...).
Sarà un mio limite, ma se un film non ha una storia degna, dopo un'ora inizia ad annoiarmi, e non c'è Pandora o Autobot che tenga.
no va be stiamo tirando in mezzo troppe cose, Twilight non lo giudico perchè non ho letto ma ho visto solo il film ed è raccapricciante, neanche gli effetti speciali si salvano. Transformers ne abbiamo già discusso e obiettivamente pessimo non esiste. Esistono pareri, ti metti a fare anche tu, come a volte il sottoscritto, il nazista che non vuole assecondare i gusti? A me e a Cassani è piaciuto e non solo. Trama e personaggi rispettabili, in linea col cartoon, gli autori sono gli stessi dell'ottimo Star Trek e di molte puntate di Lost. Ripeto sorprende come per Avatar la critica sia poco divisa, tutti innamorati di Pandora col prosciutto sugli ochhi o prezzolati? Puoddarsi... Sabato la personale ardua sentenza. GK
Beh, sono passata davvero a vedere la "bontà" con cui hai trattato questo "capolavoro"... guarda, io non l'ho visto e nemmeno lo vedrò, primo perché a me la fantascienza non piace, secondo perché è talmente pompato da tutti che automaticamente in me scatta la voglia di tenermene alla larga, e terzo perché ho letto troppe impressioni simili alla tua. Non so, sembra che Cameron sia legato indissolubilmente a questo tipo di fenomeni: se ben ricordi era successa la stessa cosa con Titanic, sul quale a livello di effetti e ricostruzioni c'era ben poco da obiettare, ma in quanto a storia d'amore, bè, era il trionfo della banalità. E anche là era stato montato su un caso senza precedenti, che alla fine gli ha pure fruttato 11 Oscar.
Che poi me lo chiedo anche io: perché, se un film è pieno di effetti speciali deve avere per forza una sceneggiatura di merda?
Ciao! ;)
Cameron aveva un solo obiettivo: girare il film che avrebbe battuto il record da lui stesso stabilito con Titanic. Da queste parti si chiama delirio di onnipotenza. Se la storia Di Caprio-Winslet era il trinofo della banalità, ti assicuro che quella in Avatar rasenta il ridicolo. 10 anni per partorire una sceneggiatura che qualsiasi studente di cinema minimamente dotato scriverebbe (meglio) in 10 giorni.
In ogni caso, grazie della visita e di esserti iscritta al blog: come prima seguace assoluta ti sei guadagnata il titolo di Ratto Onorario: non vale cash, ma vuoi mettere?
Ciao!
Prenotati i biglietti per la proiezione all'Arcadia di Melzo!! UUUUuuu Pandora stiamo arrivando, again!!
Ratto Onorario? Potrebbe andare meglio "Rattessa"? Mi regalerà qualche privilegio tutto ciò? Ahah, fiera di esserlo comunque! ;)
Ma.. visto che parlate di Arcadia di Melzo... ma siete tutti di Milano e dintorni voi blogger?!
@ Geek: ti temo seriamente.
@ Miss Blonde: Ok, vada per Rattessa! Io sono di Milano, il pazzo che ha il coraggio di andare a Melzo per rivedere Vaccatar è di Verona.
non vado da solo vero? Dai dei pazzi anche agli altri tuoi amici ratti che mi accompagnano eh eh eh. E c'è anche un ratto che non può venire che si sta mangiando le zampe!
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