giovedì 30 settembre 2010

Il Gigante è (quasi) tra noi

18 ottobre 2010: questa la data inaugurale di eDigita, la piattaforma digitale nata dal consorzio Messaggerie italiane/RCS/Feltrinelli e dedicata alla distribuzione degli eBook.
Per chi fosse digiuno di concentrazioni editoriali, qui è possibile consultare l'elenco dei marchi distribuiti.
Per quanto riguarda i titoli inizialmente disponibili in catalogo, il "rinnovato" sito ci informa che saranno 1500 (2000 entro Natale), distribuiti tra "100 autori di bestseller".
Chi sperava dunque in un'occasione per accaparrarsi titoli di catalogo a prezzi vantaggiosi resterà dunque deluso: si parte coi soliti noti, da Sepulveda alla Fallaci, da Moccia a Carofiglio.

Come potete vedere, il comunicato stampa è piuttosto scarno e vago, e non contiene alcun riferimento ai prezzi che verranno applicati agli eBook: l'unica cosa certa è che, come nel caso del prossimo store di Bol/Mondadori (di cui non si sa ancora nulla riguardo alla partenza ufficiale), i file saranno protetti da DRM, presumibilmente bollati Adobe, con tutte le limitazioni del caso.

Si profila dunque all'orizzonte una politica molto conservativa riguardo al mercato digitale: come già accennato più volte in precedenza, per i grandi editori l'eBook è una sorta di fastidio necessario da tenere a bada il più possibile, in modo da erodere la minor quota possibile di mercato "analogico". Non c'è alcun dubbio che la combinazione prezzi alti + DRM sia la strada giusta per il raggiungimento di tale obiettivo.
Benvenuti nell'editoria digitale italiana!

7 commenti:

gelostellato ha detto...

io spero che facciano tutti la fine che hanno fatto le case discografiche...
secondo me non hanno capito molto bene cosa potrebbe succedere. Speriamo crollino un po' di muri in testa, con l'avvendo del digitale... ma sono scettico, anzi, per citare elio, sono ascetico! :)

Anonimo ha detto...

Ammetto di non avere alcuna simpatia per i libri virtuali e quanto ne consegue...

Re Ratto ha detto...

Un cavaliere dell'analogico! :-)
Scherzi a parte, ti dirò, io ne nutro molto meno per chi li distribuirà e venderà!
Però non chiamarli "libri virtuali", che son piuttosto suscettibili... preferiscono il termine "digitali", dopotutto il loro contenuto è reale tanto quanto quello dei loro fratelli cartacei!

@gelostellato: io so solo una cosa: non spenderò mai più di 10 euro per un file protetto da quei cinturoni di castità. E ti assicuro che, conti alla mano, 10 sono già parecchi.

Simone Corà ha detto...

Io non credo arriverei mai a più di 5 euro, altrimenti tanto vale aspettare l'edizione economica, anche se di economico ha ben poco grazie ai vari 13-14-15 euro di Marsilio, S&P e Mondadori per un libro tascabile.

Vabbè, allora meglio sculacciare il muletto. :-D

In ogni caso, concordo con voi: i colossi la questione del digitale a stento la prendono in considerazione, e dubito ci sarà mai una scossa (d'altronde, anche dopo l'avvento del peer-to-peer non mi pare proprio che i prezzi dei dischi siono calati...)

Anonimo ha detto...

Direi che la frase giusta possa essere "gli editori hanno uno scarso interesse per l'editoria.Forse il businnes è da un'altra parte" :-)

gelostellato ha detto...

ripassavo di qua e rileggevo...
vi ricodate il disco di danger mouse
quello che lui avrebbe voluto vendere solo come layout e dentro un cd vergine da masterizzare?

Ecco
prezzi come dieci euro, per un digitale, significa che fai prima a scaricarti il file, piazzarlo su lulu.com e farti la versione cartacea, che ti è tanto cara.

riguardo al prezzo dei dischi che non è sceso
okay
vero
ma tu devi guardare le vendite
quelli che vendono di più oggi
2010
(ovvero lo sciame xfactor de filippi ecc ecc)
arrivano a numeri che erano quelli dei dischi indie di 15 anni fa.

E coi libri non ci sono i vari x factor e bimbiminkia da spremere.

la chiave di volta è l'abbassamento del prezzo degli e-reader e ipad vari...

Re Ratto ha detto...

Sì, il costo dei reader è un fattore importantissimo.
Già per gran parte dei lettori il distacco dal cartaceo è visto come un trauma, se in più devono sborsare 300 euro per un aggeggio che non fa altro che riprodurre file di testo o immagini su schermo monocromatico... beh, la vedo dura.
Ma anche se fosse a colori non cambierebbe granché: sono fermamente convinto che gli attuali reader siano una tecnologia morta in partenza.
La chiave è semplificare la vita alla gente, non complicarla.
Lettore mp3 e cellulare si sono fusi. I tablet vanno in questa direzione, ma sono ancora acerbi.
L'ideale sarebbe un ibrido multifunzione, che ti permetta di passare da uno schermo retroilluminato a uno con tecnologia eInk.
Ma non so nemmeno se sia tecnicamente fattibile.